L'Empedocle di Colli in libreria

In libreria dal 21 novembre:
Giorgio Colli, Empedocle
A cura di Federica Montevecchi
Piccola Biblioteca Adelphi, 746
Adelphi Edizioni 2019, pp. 222
Come testimoniano i due studi qui riuniti, per Giorgio Colli la ricerca filologica sui testi del pensiero greco è fin dall’inizio – in sintonia con la lezione di Nietzsche – inseparabile dalla riflessione teoretica. E centrale, nel suo percorso speculativo, si rivela subito Empedocle, sul quale Colli si concentra già nella tesi di laurea, e di frequente negli scritti successivi. All’interno di una cornice costituita dal complesso rapporto fra sostanza e divenire, fra unità e molteplicità – nodo metafisico essenziale per comprendere la grecità e il pensiero stesso –, Colli mostra come per Empedocle non vi siano due realtà, una trascendente rispetto all’altra, ma noumeno e fenomeno avvinti, e come la radice metafisica, l’interiorità di ogni realtà individuale, sia costituita dal suo impulso vitale a congiungersi con il tutto e a ritrovarsi in esso. Empedocle è dunque un mistico che vive e considera come inseparabili la dimensione mortale e quella immortale, aspetti polari di una medesima natura la cui trascendenza è irriducibile a una spiegazione razionale.
(Dall'introduzione di Federica Montevecchi)
Seguendo i medesimi criteri filologici delle opere postume curate da Enrico Colli l'opera comprende due testi. Il primo, inedito, si intitola "Anima e immortalità in Empedocle". Il secondo testo, "Empedocle", è la trascrizione (ampliata dalla traduzione italiana di tutte le parti in greco) della dispensa universitaria scritta da Colli per il corso sul filosofo agrigentino nell'Anno Accademico 1948-49.
Luca Signorelli (1445-1523), Empedocle. Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto.