Nietzsche: edizione Colli-Montinari
La realizzazione dell'edizione critica delle Opere complete di F. Nietzsche (Werke) e in seguito anche dell'Epistolario (Briefe) - diede a Colli (e a Mazzino Montinari) una fama internazionale. In effetti l'edizione è attualmente disponibile in cinque lingue - tedesco, francese, italiano, giapponese e inglese - ed è riferimento di base per tutti gli studi sull'argomento.
Per questo ci sembra importante dare una succinta cronologia della precoce determinazione di Colli a realizzare questa impresa editoriale: dapprima l'edizione italiana completa, ed infine l'edizione critica internazionale. Nel fare questo ci siamo basati principalmente su documenti dell'Archivio Einaudi di Torino e dell'Archivio Colli di Firenze.
1945 giugno.
Proposta a Einaudi (con cui Colli era in contatto dal 1943) di una traduzione delle "Opere complete" di Nietzsche e di Schopenhauer, fatta a Cesare Pavese nel corso di un colloquio. [Giampaolo Dossena, Intervista a Giorgio Colli, in «L'Espresso», 29.10.1978, p. 95]. Pavese ritenne i tempi non ancora maturi per Nietzsche.
1948.
Nella Premessa a Physis kryptesthai philei (PHK), Colli conclude: "... secondo la nostra prospettiva, quale per l'appunto cercheremo di giustificare, ben poco di vitale stato compreso sinora della Grecia, all'infuori di quanto hanno detto Nietzsche e Burckardt".
1949 febbraio.
Proposta all'Einaudi di tradurre un'opera di Nietzsche: i Ditirambi di Dioniso o i Postumi del periodo di Basilea [lettera a F. Balbo del 2.2.1949].
1950 gennaio.
Nuova proposta di tradurre i Postumi del periodo di Basilea [lettera a C. Pavese del 16.1.1950] "che non sono stati tradotti e sono molto importanti". Risposta negativa di F. Balbo [lettera a Colli del 27.1.1950].
1950 primavera .
Colli pubblica una recensione al libro di K. A. Goetz, Nietzsche als Ausnahme. Zur Zerstörung des Willens zur Macht, Freiburg, 1949, in «Rivista di filosofia», n. 2, pp. 227-231. Il libro di Goetz, "una condanna radicale di Nietzsche, la cui personalità è risolta nei caratteri della malattia e dell'egoismo", è un esempio del tentativo di sbarazzarsi del fantasma Nietzsche. "La posizione patologica e immorale di Nietzsche è sempre presupposta e mai dimostrata attraverso l'esame concreto delle sue dottrine". L'autore è preoccupato dall'idea che Nietzsche sia tedesco e si sforza di dimostrare che il suo popolo è ormai maturo per superarlo...".
1950 ottobre.
Nel consiglio editoriale Einaudi dell'11 ottobre si discute della proposta Colli di pubblicare tutti gli 8 volumi dei Postumi di Nietzsche (tratti dall'edizione GOA 1). La proposta dei postumi completi è rifiutata, ma c'è un vago assenso a una scelta dai primi due [lettera di Scassellati a Colli del 12.10]. Viene a crearsi un contrasto tra il consiglio editoriale romano e quello torinese: secondo la ricostruzione di L. Mangoni [in, Pensare i libri. La casa editrice Einaudi dagli anni trenta agli anni sessanta, Torino 1999, p. 599 n. 618] è il consiglio romano, e in particolare D. Cantimori, a opporsi alla pubblicazione di Nietzsche. Lo stesso Colli si reca a Roma, senza troppi risultati [lettera a Scassellati del 5.11.50].
1951 febbraio.
Scassellati scrive a Colli assicurandogli che Balbo e Bobbio hanno intenzione di riproporre la questione Nietzsche [lettera del 21.2.1951].
1952 settembre.
Colloquio con Giulio Einaudi: viene concordata la traduzione dei Postumi 1869-76 di Nietzsche (per cui Colli viene pagato a rate mensili a partire dall'ottobre 1952) oltre alla direzione dei «Classici della filosofia» (insieme a Balbo e Bobbio). Colli scriverà, due anni dopo: "Due anni fa, avevo promesso al dr. Einaudi di consegnare entro questo termine sei opere, ossia Nietzsche, Opere postume 1869-76" [lettera a Foà del 23.9.1954].
Nell'elenco di Colli per i «Classici della filosofia» compare Nietzsche, Postumi 1868-75; ripreso anche nell'elenco ufficiale di Balbo trasmesso a G. Einaudi.
Anche nelle proposte di Colli per la «Biblioteca di cultura filosofica», sempre del settembre 1952, ritorna l'interesse per Nietzsche: viene proposto, fra le altre, "Un'opera su Nietzsche (che scriverei io, o se non lo permettete, potrebbe essere il Bertram)".
1954 ottobre.
Nel resoconto della "Riunione per la collana dei Classici della filosofia", 13.10.1954, presenti Balbo, Bobbio, Colli, Solmi (AC), tra i volumi il cui arrivo è previsto nei prossimi mesi (entro giugno 1955) vi è anche: Nietzsche, Opere postume del periodo di Basilea.
1956 settembre.
Consegna all'Einaudi del dattiloscritto delle Opere postume del periodo di Basilea. [Intervista a Colli di G.P., Dossena, in «L'Espresso», cit.].
1957 marzo.
"Ritorno a Nietzsche: IV libro di Gaia scienza. Genealogia della morale. Postumi di Wille zur Macht [in La ragione errabonda, p. 84 e 599].
1957 giugno - luglio.
Colli inizia la stesura di un libro sulla nostra crisi, dedicato prevalentemente a Nietzsche [vedi La ragione errabonda, p. 83-112]. Questi appunti verranno ripresi e costituiranno la base per il Dopo Nietzsche (1974).
1958 luglio.
Lettera all'Einaudi, su ruchiesta di Luciano Foà, con proposta di realizzare un'edizione critica di Nietzsche o, in alternativa, un'edizione italiana completa sulla base delle migliori edizioni tedesche esistenti [lettera a Foà del 3.7.1958]. Risposta negativa per l'edizione critica; accordo invece per l'edizione italiana completa, da pubblicarsi nei «Millenni» [lettera di Foà del 17.7.1958]
1958 ottobre.
Nietzsche, Schopenhaur come educatore, nella traduzione di Mazzino Montinari, inaugura l'«Enciclopedia di autori classici» di Boringhieri. Nella stessa collana Nietzsche sarà pubblicato altre tre volte.
1958 novembre.
L'edizione italiana completa non è più prevista nei «Millenni», ma nei «Classici della filosofia» [lettera di Foà del 10.11.1958].
1959 gennaio.
Ai primi del mese incontro di Colli con G. Einaudi per le Opere complete di Nietzsche : accordo verbale [lettera di Colli del 28.1.1959].
1959 febbraio.
Colli manda una bozza di contratto che viene accettata da G. Einaudi con una lieve modifica. In quest'occasione segnala la designazione di M. Montinari come segretario dell'edizione [lettera di Colli del 1.2.1959 e risposta di Foà del 5.2.1959].
1959 giugno.
Colli scrive: "I lavori preparatori del Nietzsche, per quanto laboriosi - perchè voglio assicurarmi in precedenza del valore dei traduttori - procedono bene" [lettera di Colli del 19.6.1959].
1960 gennaio.
Contratti di traduzione dell'Einaudi a S. Giametta per Umano troppo umano, e a F. Masini per Aurora, Gaia scienza e postumi relativi. Colli pensa di iniziare con questi volumi le Opere complete, rinunciando ad aprire con i postumi dell'ultimo periodo (quelli corrispondenti alla Volontà di potenza) perchè si presentano problemi filologici di difficile soluzione [lettera di Colli del 26.1.1960].
1960 giugno.
Colli chiede un incontro personale con G. Einaudi in merito alla prossima edizione di Nietzsche [lettera di Colli a Foà del 20.6.1960 e a G. Einaudi dell'11.7.1960].
1960 luglio.
Contratto di traduzione dell'Einaudi a M. Carpitella per i Postumi pre-basileesi, corsi universitari e scritti filologici. [lettera di Colli a Foà dell'11.7.1960]
1960 settembre.
Incontro tra Colli e G. Einaudi per definire il piano di pubblicazione delle Opere complete di Nietzsche; è probabile che in questo incontro Colli abbia convinto Einaudi a procedere ad un sopraluogo a Weimar per poter valutare i problemi filologici legati alla pubblicazione dei postumi.
1960 novembre - dicembre.
A riprova di un qualche accordo Colli-Einaudi per un sopraluogo a Weimar, Foà si è impegnato a organizzare il viaggio esplorativo all'Archivio Goethe-Schiller di Weimar: "Riguardo all'accesso agli archivi di Weimar, ne parlerò con Cases (che mi pare abbia delle ottime pedine) tra una decina di giorni quando lo vedrò a Roma" [lettera di Foà del 7.11.1960]. E successivamente: "Cases ha scritto sia all'Organismo ufficiale che a un suo amico di Weimar ma non ha ancora avuto risposta" [lettera di Foà del 6.12.1960].
Intanto Colli presenta il piano delle consegne dei volumi delle Opere complete: prima consegna gennaio 1961 - ultima giugno 1962 [piano 6.12.1960].
1961 aprile.
Finalmente Montinari è a Weimar per consultare i manoscritti di Nietzsche, "da dove annuncia risultati notevoli, dopo la prima presa di contatto con il materiale" [lettera di Colli del 11.4.1961 e risposta di Foà del 21.4.1961]. Montinari scrive così a Colli da Weimar l'8.4.1961: "Questo viaggio è il più importante avvenimento della mia vita... Ti sono grato di aver avuto tu l'idea del viaggio a Weimar; non l'ho dimenticato...".
1961 maggio.
Colli, in seguito ai risultati del sopraluogo a Weimar, che mette in rilievo la necessità di un'edizione dei Postumi basata sui manoscritti originali, ripropone a Einaudi l'edizione critica di Nietzsche già delineata nella sua lettera del 3.7.1958, e probabilmente non trova grande accoglienza.
1961 giugno.
Colli è impaziente, ma l'Einaudi prende tempo [lettera di Colli dell'11.6.1961 e risposta di Foà del 19.6]. Colli chiede un incontro con G. Einaudi; Foà gli risponde privatamente: "Per il Nietzsche tedesco [l'edizione critica n.d.r.] c'è molta freddezza...", e gli comunica che lascerà l'Einaudi alla fine del mese [lettera di Colli del 26.6.1961 e risposta di Foà del 6.7.1961].
1961 autunno.
Avviene l'incontro Colli-Einaudi; G. Einaudi - incredibilmente - rifiuta una grande occasione editoriale: l'edizione critica di Nietzsche, quella che sarà poi realizzata da Colli e Montinari e sarà pubblicata in francese, italiano, tedesco, giapponese e inglese. Colli successivamente commenterà così: "disse che non gli interessava..." DOSSENA: Allora non è vero che Einaudi aveva progettato quel Nietzsche [l'edizione critica n.d.r.] che ora sta pubblicando Adelphi. E come si arrivò alla rottura? COLLI: Deve essere successo qualcosa". Colli allude nel corso dell'intervista ad un'opposizione di D. Cantimori, ma non dà giudizi, e prosegue: Nel luglio del '61 Foà lasciò l'Einaudi. Io mi trovai a parlare con G. Einaudi senza il suo appoggio. Nell'autunno del '61 Einaudi mi confermò che non gli interessava il secondo progetto di tutto Nietzsche, propostogli nel maggio, e mi disse che non gli interessava più nemmeno il primo progetto, quello per cui s'era fatto il contratto nel '59, di cui avevamo già varie traduzioni, di cui erano già in bozze due volumi... Ebbi la precisa impressione di una decisione ben maturata, non determinata affatto da un cambiamento capriccioso dell'atteggiamento personale di Einaudi. Non ebbi più alcun rapporto né con Einaudi né con la sua casa editrice" [Intervista a Colli di G.P. Dossena, in «Espresso» cit.].
1961 maggio-ottobre.
Nel frattempo era scoppiata una "polemica culturale", tipica dell'Italia di quegli anni. Cesare Vasoli "principale assistente di Garin" [lettera di Colli a Solmi del 24.4.56, in cui di Vasoli si parla in termini più che positivi], in un articolo su «Itinerari» del maggio 1961, denunciava il fatto che nella nostra cultura filosofica si stavano diffondendo sempre più tematiche irrazionaliste che si indirizzavano "verso una nuova fuga dalla realtà e dalla storia". Come esempi di decadimento irrazionalista venivano portati sia il progetto delle Opere complete di Nietzsche sia l'Enciclopedia di autori classici di Boringhieri. Era un attacco diretto a Colli. Vasoli (o Garin, se si preferisce) nel 1956 chiedeva l'appoggio di Colli (il Colli - non dimentichiamolo - di Aristotele e di Kant) presso Einaudi, per pubblicare nei «Classici della filosofia» il Giordano Bruno latino; Vasoli (o Garin) nel 1961 accusava Colli di "riproporre alle nostre letture le pagine del più coerente filosofo reazionario [Nietzsche n.d.r.], accompagnate da 'alate' introduzioni encomiastiche". L'attacco influì sicuramente sulle decisioni del consiglio editoriale Einaudi. D. Cantimori - uno dei più ascoltati consulenti di Einaudi - dette, sulla stessa rivista «Itinerari», una risposta assai ambigua all'articolo di Vasoli, nonostante quanto abbia cercato di sostenere Montinari e, sulla sua scia, Giuliano Campioni. Disse che è opportuno conoscere Nietzsche non già per un ampliamento di vedute, ma per "vaccinarsi" contro "gli esiti più temibili dell'irrazionalismo contemporaneo", concludendo: "naturalmente non terrò Nietzsche sullo stesso scaffale del Gramsci di Einaudi e del Salvemini di Einaudi e di Feltrinelli, e neanche del Nitti di Laterza, e neanche di Marx e neanche di Platone; lo terrò coi poeti e coi tragici e coi romanzieri, lo metterò nello scaffale delle mostruosità o in quello degli astrologi?". Per la cultura accademica italiana (e parliamo di Garin e di Cantimori!) bisogna ancora aspettare per tirare Nietzsche già dallo "scaffale delle mostruosità". In Francia la situazione è diversa.
1962 giugno.
Luciano Foà fonda la casa editrice Adelphi dopo trattative finanziarie sia con Roberto Olivetti che con Paolo Boringhieri. L'Adelphi è decisa a fare l'edizione critica di Nietzsche. Cerca però un editore straniero (possibilmente tedesco) con cui dividere gli oneri. Ha già in corso comunque trattative con Gallimard di Parigi. In Francia l'interesse per Nietzsche è già notevole.
1962 agosto.
Firma del contratto con Gallimard: l'edizione critica delle Opere e dei Postumi di Nietzsche parte per merito di due editori non tedeschi: la neonata Adelphi e Gallimard; con la stranezza di due edizioni in lingua non originale condotte su testo critico ristabilito in tedesco, ma ancora inedito.
Colli, prima di sapere dell'esito felice della trattativa, manda lo stesso i suoi uomini a Weimar" [lettera di Foà del 13.8.1962]. Nei primi anni a Montinari vengono affiancati S. Giametta e M. L. Pampaloni. Inizia il lavoro all'edizione.
1962 novembre - dicembre.
Adelphi rileva da Einaudi le traduzioni di Nietzsche già pronte [lettera di Foà a Einaudi del 4.12.1962]. Prosegue intanto - con difficoltà - la ricerca di un editore tedesco mentre procede alacremente il lavoro sull'edizione.
1963.
Continua il lavoro sull'edizione.
1963 ottobre.
Da una lettera di D. Cantimori a K. Löwith che abbiamo potuto vedere, risulta chiara "a posteriori" la posizione dello storico italiano nei confronti di Colli e del suo "progetto Nietzsche". Così scrive Cantimori: "lo sfogo è dovuto alla rabbia che mi fanno gli esteti nietzcheano-platonici che fan capo al prof. Giorgio Colli...". Trova in qualche modo conferma l'impressione di Colli nell'autunno 1961 che fosse stato Cantimori a porre il veto sull'edizione Nietzsche di Einaudi [lettera di Cantimori del 15.10.1963]. O forse Garin?
1964
Continua la ricerca di un editore tedesco. Trattative con Rowohlt, Luchterhand, in seguito con Nijhoff, tramite Gallimard. Si avvera quello che Colli presagiva nella recensione a Goetz del 1950 e nella sua lettera a Foà del 3.7.1958: i tedeschi non sono ancora maturi per Nietzsche e inoltre non si fidano di due italiani "sconosciuti".
1964 gennaio.
Nella presentazione editoriale della collana dei «Classici» Adephi, compare: Le opere di F. Nietzsche. Prima edizione condotta sui manoscritti editi e inediti, a firma G. Colli e M. Montinari. La parte generale è di Colli, quella che segue, più analitica, di Montinari.
1964 luglio.
Colli e Montinari partecipano al VIIe colloque philosophique international de Royaumont, "Nietzsche" dal 4 all'8 luglio. Presentano la relazione État de textes de Nietzsche (pubblicata in Cahiers de Royaumont. Philosophie, n. VI, Les Éditions de Minuit, Paris, 1967, pp. 127-140). Il significato della nuova edizione viene posto - nella breve nota iniziale di Colli - nella maggiore quantità di postumi rispetto alle edizioni precedenti (quasi il doppio), e soprattutto (a differenza delle compilazioni arbitrarie del passato) nel fatto che "il faut que ces écrits posthumes soient présentés comme ils ont été écrits; il faut donc que nous publiions chacun des cahiers des notes écrits par Nietzsche, et suivant l'ordre chronologique de leur rédaction".
1964 ottobre.
Esce il primo volume dell'edizione italiana di Adelphi: Aurora e Frammenti postumi 1979-81. Le introduzioni "filosofiche" sono di Colli; verranno in seguito (1980) raccolte in volume [Scritti su Nietzsche, Adelphi ]. Sono passati diciannove anni dalla prima proposta di Colli del giugno 1945 a Cesare Pavese.
1965.
Come conseguenza dei ai colloqui di Royaumont, K. Löwith - che ai colloqui era presente - giudica "una vergogna nazionale" la riluttanza degli editori tedeschi verso la nuova edizione critica, e si fa mediatore prima presso la Insel-Verlag e la Suhrkamp Verlag di Francoforte e in seguito con l'editore W. de Gruyter di Berlino. A quanto risulta Löwith non diede troppa importanza all'invettiva di Cantimori.
1966 giugno.
Firma del contratto per le Werke, Kritische Gesamtausgabe di Nietzsche con W. De Gruyter. Il primo volume uscirà nel 1967.
1966 dicembre.
Nel suo diario Colli annota: "Pausa nel lavoro... ancora su Nietzsche. Sto facendo da solo il volume 3 e ho già trascritto 390 pp. dei postumi. Per la fine di marzo dev'essere completamente finito... Altre idee si affacciano: è aperta l'idea di fare anche le "Lettere" di Nietzsche. Mazzino è a Berlino fra qualche giorno per riprendere la trattativa con De Gruyter. Ma questo progetto non mi entusiasma" [La ragione errabonda, cit. p. 600]. L'«azione Nietzsche» è completata; Colli pensa già ad altro.
1967.
Dopo la firma con de Gruyter, editore scientifico e accademico più accettato (dopo quattro anni!) e che di conseguenza impone una virata in senso filologico-tecnico all'edizione Nietzsche, nasce una contrapposizione tra Colli e Montinari: Montinari si adegua - ma segue anche la sua natura - e sente il bisogno di lavorare sugli apparati, di ricercare pazientemente citazioni nascoste, di ricostruire il contesto "storico" e culturale in cui Nietzsche viveva e pensava. Per Colli invece, "Nietzsche non ha bisogno di essere interpretato in nessun modo... basta solo accoglierlo... nella sua totalità e unità. Per lui, infatti, vivere significò scrivere, e scrivere fu soltanto il dire con sincerità, quasi il riflettere in uno specchio gli slanci della sua fantasia e i travagli del suo pensiero".
1967.
Contratto per le Lettere di Nietzsche con Gallimard, de Gruyter e Adelphi.
1968 maggio.
Esce il primo volume dell'edizione francese di Gallimard: Le gai savoir. Fragments posthumes 1881-82.
1969.
Contratto per le Opere complete di Nietzsche con l'editore Hakusuisha di Tokio. I primi volumi usciranno tre anni dopo.
1972.
C'è un interessamento di Barral Editores di Barcellona per le Opere complete in spagnolo. La trattativa non va a buon fine.
1974 luglio.
Esce il Dopo Nietzsche da Adelphi. È la realizzazione di quel "libro sulla nostra crisi" incentrato sul filosofo tedesco cui Colli aveva cominciato a lavorare nel 1957.
1979 gennaio.
Muore Giorgio Colli.
1980 ottobre.
Esce in Germania, in collaborazione tra de Gruyter e DTV di Monaco, la Kritische Studienausgabe, edizione completa in veste economica con apparati critici più snelli rispetto a quelli "ipertrofici" dell'edizione maggiore. Colli è morto da quasi due anni. Montinari commenta: "questa è l'edizione di Giorgio. L'ho fatta per lui". In questa edizione sono riprodotte, come Nachwort le introduzioni alle opere o ai postumi scritte da Colli per l'edizione italiana.
24 novembre 1986
Muore Mazzino Montinari.
1987 aprile.
Colli e Montinari ricevono il premio (alla memoria) della Wheatland Foundation di New York per le Opere complete di F. Nietzsche.
1995.
Escono i primi volumi di The Complete Works of F. Nietzsche based on the edition by G. Colli and M. Montinari, presso la Stanford University Press, Stanford, California
- 1. Nietzsches Werke [Grossoktav-Ausgabe, 19 voll.], a cura di Elizabeth Förster-Nietzsche e Peter Gast, « Nietzsches Werke ». Leipzig: Naumann/Kröner, 1894.